Nella musica classica il pianoforte può avere ruolo sia di accompagnatore (nei lieder, ad esempio, in cui sostiene e caratterizza il canto di una o più voci) che di solista (in studi, sonate, ballate, ecc in cui le potenzialità del pianoforte sono state sfruttate e valorizzate da moltissimi compositori).
Le sue caratteristiche polifoniche lo hanno reso molto usato nella musica da camera, dove suona insieme ad altri strumenti in duo, trio, ecc; il suo carattere solista, invece, ha portato a un grande sviluppo dei concerti per pianoforte e orchestra, in cui lo ascoltiamo dialogare con l’orchestra intera assumendosi anche il ruolo di protagonista.
Questo incredibile strumento nasce intorno alla metà del 1500 nel Nord Italia e conosce il suo pieno sviluppo nell’ambito del genere musicale “colto”alla fine dell’età barocca, quando venne definito la vera “voce della musica classica”.
Il Violino è uno strumento a corde strofinate e appartenente alla famiglia degli strumenti ad arco e delle viole. È costituito da una cassa curvilinea da cui si disparte un breve manico con quattro corde intonate ad intervalli di quinte, che vanno a terminare al fondo della cassa di risonanza.
È infatti considerato uno degli strumenti con maggiori peculiarità espressive che possono articolarsi in varie tipologie a seconda dei “colpi d’arco” o della posizione in cui si suona o, ancora, a seconda della corda. Gli effetti sonori che ne possono uscire vanno dal vibrato al glissato, dai suoni armonici o flautati. Anche i timbri possono andare dal più chiaro al più scuro, ottenendo così un’incredibile varietà di suoni e melodie.
Proprio le sue enormi capacità espressive lo hanno portato ad essere uno degli strumenti ben adattabili alla produzione di musica di vario genere: classica, country, jazz, pop, rock e altro ancora.
Un percorso all’interno del vasto mondo della musica pop, il genere musicale popolare nato negli anni ’50 con grande successo di pubblico per le sue caratteristiche: orecchiabilità, semplicità di linguaggio, disimpegno, abbondante uso di melodia, tempi musicali pari e strofe alternate a ritornelli, ritmica semplice e sottofondo musicale poco elaborato. Ogni genere musicale racconta una storia diversa, un universo a sé fatto di esperienze, attori sociali coinvolti, appartenenza a tradizioni e culture che attraverso il ritmo ci parlano e comunicano per mezzo di forme testuali e linguistiche, costruendo identità molto forti che determinano il rapporto con il mondo.
La Chitarra Classica è uno strumento che viene spesso ingiustamente accusato, dai chitarristi più orientati al rock, al jazz e alla musica moderna in generale, di essere troppo rigoroso e severo.
Nella musica però, anche quando decidiamo di imboccare una strada didattica precisa e di dedicarci ad un genere in particolare, approfondire altre direzioni può arricchire la nostra formazione in modo determinante.
Un chitarrista rock, per esempio, siamo dell’idea che debba necessariamente conoscere quelli che sono chitarristi classici leggendari.
Ne citiamo alcuni, iniziando da Andres Segovia, musicista spagnolo, uno dei maggiori sviluppatori della tecnica della chitarra classica della storia.
Il Maestro Segovia ha detto di lui che è stato uno dei migliori chitarristi che abbia mai ascoltato: Christopher Parkening.
Competenze tecniche unite allo sviluppo dell’intelligenza emotiva sono sicuramente le basi per approcciare al Canto in maniera professionale e sentimentale.
Un utilizzo scorretto della voce, solo ed unicamente “ad orecchio”, senza un’adeguata preparazione tecnica, oltre a non dare la possibilità di utilizzarla al meglio, può anche compromettere la nostra salute perché la voce è uno strumento complesso, ogni volta che emettiamo un suono, entrano in gioco diversi meccanismi: corde vocali, laringe, muscoli, cartilagini; ognuno di questi elementi ci permette di avviare questo meraviglioso e complesso sistema. L'opera lirica è un mondo musicale vastissimo. Per questo il cantante lirico deve avere una grande tecnica vocale e padronanza del proprio strumento per poter approcciare vari stili diversi nel modo corretto.
Durante le lezioni impareremo il linguaggio base del canto con attenzione anche alla recitazione, che è il fondamento stesso di un linguaggio teatrale; l’allievo studierà la voce da un punto di vista tecnico ed anatomico così da acquisire le conoscenze per affrontare in modo sano un repertorio impegnativo come quello del operistico.
Sebbene i tamburi e strumenti a percussione abbiano origini molto antiche, la Batteria vera e propria è uno strumento molto giovane e le prime orchestre di jazz con questo strumento cominciano a vedersi durante i primi anni del 1900 in America. Il set è un insieme di strumenti a percussione (tamburi, piatti etc.) che in precedenza venivano suonati singolarmente. Col passare degli anni la Batteria si è evoluta ed è cambiata a seconda dei generi musicali. I nostri corsi di Batteria prevedono anche un’immersione in questi generi, diversi ma con le stesse radici, quelle che si possono rintracciare nel rock and roll e con una struttura ritmica molto simile.
Un giorno, nel lontano 1840, un geniale costruttore di strumenti musicali belga, seppe assemblare la capacità del suono delicato dei legni con la potenza del suono degli ottoni. Fu così che nacque il Sassofono, o meglio, Saxofono, come il suo cognome, Sax.
Nel corso del tempo ne produsse davvero di tanti tipi, diversi nella forma e nelle dimensioni, fino a far parlare dei Sax come di una “grande famiglia”.
Di Sassofoni ne esistono infatti tanti, nella cerchia dei più conosciuti rientrano il Sassofono Tenore, il Sassofono Contralto, il Sassofono Soprano e il Sassofono Baritono. Il Sassofono Contralto
è detto virtuoso per eccellenza per via del buon compromesso che raggiunge tra dimensioni, peso, ergonomia e imboccatura e intonazione.
E’ infatti molto agile da utilizzare e riesce anche a raggiungere elevate intensità che possono tradursi in varie e molteplici applicazioni musicali.
Il Violoncello fa parte della famiglia dei cordofoni e tra questi è quello con maggiore estensione di suoni, tale da avvicinarsi alla voce umana.
Dotato di quattro corde è molto più grande della viola e, a differenza di questa e degli altri strumenti ad arco, si suona da seduti in quanto un puntale, una punta di metallo di lunghezza regolabile, lo tiene fissato a terra.
Il timbro emesso dal Violoncello, pur se più grave della viola, risulta molto caldo e morbido, ma più corposo del violino, caratteristiche che lo rendono lo strumento spesso protagonista di assoli dalla forte carica sentimentale ed espressione di dolci melodie. Conosciuto anche come “Cello”, questo strumento musicale iniziò ad affermarsi in Italia nel XVII secolo, quando si iniziò ad utilizzarlo in sostituzione della viola da gamba, e nel secolo successivo furono ulteriormente perfezionate le sue possibilità tecniche. La fama italiana del Violoncello fu data anche grazie agli abili maestri costruttori italiani molto conosciuti come Andrea Amati, Gasparo da Salo e Giovanni Paolo Maggini.
Il Violoncello ha molto spazio nella musica classica, ormai sia come strumento solista che di accompagnamento ad altri strumenti musicali.
L’obiettivo di aumentare il volume del suono raggiunto con le corde metalliche, non venne dimenticato. Si continuò a cercare la soluzione che garantisse l’aumento del suono con i toni chiari della Chitarra Acustica.
Il problema della potenza del suono della Chitarra Acustica si ripresentò negli anni ’70, quando le band capirono che era necessaria una soluzione diversa dal fissaggio di un microfono allo strumento. La soluzione si trovò dapprima nel metodo meccanico, che portò alla realizzazione di chitarre resofoniche, poi nei pick-up magnetici, ovvero l’aggiunta di un amplificatore di tipo elettrico collegato alla Chitarra.
Così nacque e si diffuse felicemente la Chitarra Elettrica, una Chitarra in cui uno o più pick-up rilevano la vibrazione e la indirizzano in un amplificatore acustico.
Il Flauto Traverso (anticamente “Traversiere”) è tra gli strumenti a fiato più acuti e appartiene alla famiglia dei legni, perché in passato era anch’esso di legno. Il suo nome deriva dal modo in cui si suona, ovvero di traverso.
Il Flauto più antico sembra risalire addirittura a 50mila anni fa, fatto con il frammento di femore d’orso rinvenuto in Slovenia, ma alcune testimonianze lo collocano anche in India e Cina. Certo è che questo strumento musicale, essendo anche di facile costruzione, presenziò per lungo tempo i gruppi musicali chiamati ad allietare le corti di ogni dove.
Molto diffuso all’interno della musica popolare, anche per la sua capacità di richiamare atmosfere bucoliche e pastorali, il Flauto è stato uno dei protagonisti della musica e delle arti dal XVI al XIX secolo. La potenza sonora attuale si ebbe grazie a miglioramenti, sia in termini di materiali di costruzione che di meccanica, iniziati dal Medioevo e culminati nel Novecento con l’introduzione di diverse leghe metalliche come nichel, argento e oro.
Attualmente il Flauto Traverso è tra gli strumenti a fiato più popolari e ricercati, il suo timbro suadente ma al tempo stesso anche acuto e brillante, le sue variazioni di sonorità e la sua flessibilità nell’esecuzione, ha saputo conquistare con successo musicisti e pubblico.
Carol Caye, una delle più importanti bassiste della storia, ha detto “Il basso è la base e con il batterista crei il ritmo. Qualunque cosa suoni, costituirà la cornice intorno al resto della musica”.
Il contributo del basso, all’interno di una band di qualunque genere musicale, è fondamentale.
Flea, leggendario bassista dei Red Hot Chili Peppers, con queste parole descrive perfettamente ciò che il basso è in grado di trasmettere:
“Usi lo slap, lo colpisci, lo pizzichi e strappi le corde. Finisci in questo stato ipnotico, oltre ogni immaginazione. Sei soltanto un canale per questo ritmo che proviene da chissà dove che arriva a te e al tuo basso, attraverso un cavo e di un amplificatore».
Se premiamo un tasto di un piano o tastiera, se pizzichiamo una corda di una chitarra avremo già ottenuto un suono sapendo magari di che suono si tratta. Invece per ottenere un suono da una tromba che cosa bisogna fare e che cosa bisogna evitare di fare?
Le lezioni sono individuali e rivolte ad allievi di qualsiasi età e livello.
Per i più piccoli verranno consigliati strumenti adatti e su misura da parte dell’insegnante. Nel percorso di studio si affronteranno brani di diverso genere appartenenti al repertorio classico della Tromba e non solo, usando sempre però la tecnica della Tromba.
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